Pronto Consumatore Novembre/Dicembre 2019

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Bollettino d'informazione del Centro Tutela Consumatori Utenti - supplemento al n.81/88

La versione integrale cartacea del Pronto Consumatore viene recapitata gratuitamente via posta ai soci del CTCU oppure è disponibile in formato PDF. Le seguenti news sono un estratto.


Seggiolini per bambini sotto i 4 anni con dispositivo anti-abbandono

A chi serve questo tipo di seggiolino?
Chi utilizza veicoli immatricolati in Italia o immatricolati all’estero, ma condotti da residenti in Italia, deve munirsi di questi dispositivi anti-abbandono per il trasporto di bambini di età inferiore a 4 anni.

Quali requisiti devono avere questi dispositivi?
I dispositivi devono essere integrati nel seggiolino oppure possono essere acquistati separatamente. Non necessitano di omologazione, ma devono essere accompagnati dalla dichiarazione di conformità fornita dal produttore (autocertificazione). Prima di acquistare il dispositivo é fondamentale accertare la presenza di questa dichiarazione, soprattutto se l'acquisto viene fatto in internet e al di fuori dell'Unione Europea. Questi dispositivi devono attivarsi automaticamente e avvertire con l'ausilio di un segnale. Nel caso in cui il bambino venga abbandonato, essi devono emettere segnali acustici e ottici oppure acustici e aptici, percepibili internamente come anche esternamente al veicolo. È possibile collegarsi anche tramite il cellulare. A novembre 2019, alcuni esperti hanno espresso i loro dubbi riguardo agli apparecchi attualmente reperibili e al loro funzionamento nel rispetto dei requisiti di legge. Nonostante ció, i prodotti sono giá esauriti in quasi tutti i negozi.

Quando scatteranno le sanzioni?
A luglio 2019 il Ministero dell'Interno aveva provveduto a sospendere le sanzioni per mancanza delle norme di applicazione tecnica. L'obbligo dei dispositivi è entrato in vigore il 7 novembre scorso e la sospensione delle sanzioni é stata revocata. A partire da tale data esiste quindi la possibilitá di essere sanzionati. Si deve però tener conto del fatto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sta lavorando ad una moratoria, in base alla quale l'avvio delle sanzioni verrà posticipato al 1 marzo 2020.

A quanto ammontano le sanzioni?
Si va dagli 83 ai 333 € (con riduzione ai 58-100 € se il pagamento avviene entro 5 giorni) con la decurtazione di 5 punti dalla patente, e in caso di recidiva nel biennio, la sospensione della patente da 15 giorni fino a 2 mesi.

Le informazioni riportate qui sopra sono aggiornate al 18 novembre 2019. Sul sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è possibile trovare tutte le informazioni attuali a riguardo: www.mit.gov.it/comunicazione/news/seggiolini-dispositivo-antiabbandono/faq.


Come utilizzare i portali comparatori in modo corretto – I suggerimenti del CTCU

  • Siate critici e consapevoli del fatto che i motori di ricerca prezzi non vi danno una visione d’insieme del mercato. A seconda del settore, non tengono sempre conto di tutti gli operatori presenti.
  • Prima di scegliere un’offerta, utilizzate piú portali comparatori per avere un quadro completo di operatori e prezzi. Possono esserci senz’altro delle differenze tra diversi portali. Nella classifica gli stessi potrebbero tenere conto di diverse tariffe di uno stesso operatore.
  • Confrontate offerte, prezzi e condizioni contrattuali sul sito dell’operatore stesso. Talvolta può essere più conveniente stipulare un contratto direttamente con l’operatore che non tramite il portale comparatore (o viceversa). Potrebbero valere anche diverse condizioni contrattuali. Guardate anche le clausole scritte in piccolo degli operatori. Ad esempio, per sapere, prima della stipula del contratto, quali sono le vostre possibilità di recesso e di reclamo e le condizioni che regolano il pagamento di eventuali bonus.
  • State attenti alle preimpostazioni dei portali comparatori. Queste potrebbero portare a una classifica non sempre vantaggiosa per il consumatore e restringere inutilmente i risultati di ricerca.
  • Ad esempio, prestate attenzione al fatto che non vengano mostrate solo tariffe cui gli utenti possono accedere direttamente tramite il portale comparatore.
  • Verificate l’impostazione relativa all’inclusione dei bonus nel prezzo. Solo così potrete confrontare gli effettivi costi annuali del servizio. Se scegliete un’offerta più conveniente nel primo anno di contratto (ad esempio grazie a un bonus), dal secondo anno potreste avere aumenti di prezzo inaspettati.
  • Ricordatevi inoltre che l’azienda vi deve pagare anche effettivamente il bonus. In passato delle aziende hanno promesso bonus che non hanno poi piú erogato. Per il pagamento dei bonus potete rivolgervi ai portali comparatori solo se questi espressamente lo garantiscono. Confrontate i risultati di ricerca relativi a offerte con bonus anche con quelli relativi a offerte che non li prevedono. In questo modo potrete confrontare meglio le offerte.
  • Non scambiate i risultati dei motori di ricerca prezzi con quelli di annunci a pagamento. Verificate sempre se i risultati di ricerca siano corredati da diciture aggiuntive – come “sponsorizzato” o “annuncio” - per lo più solo poco visibili.


Società di recupero crediti inviano solleciti relativi a bollette elettriche risalenti a vari anni fa - Il CTCU spiega cosa fare

Negli ultimi tempi stanno pervenendo a numerosi consumatori altoatesini, richieste di pagamento di presunte, vecchie bollette elettriche non saldate e riferite in particolare al Servizio Elettrico Nazionale (l'ex Enel per intenderci). In questi casi, si tratta infatti spesso di importi prescritti per i quali si può far valere il relativo diritto.
Si usa parlare di “prescrizione di una bolletta”, quando essa si riferisce ai consumi di anni passati. Se passa un certo periodo di tempo (anni), durante il quale il fornitore non vi invia alcun avviso o sollecito di pagamento per tali bollette, lo stesso fornitore non può più richiedervi tale pagamento. Quando infatti il titolare di un credito non esercita per un tempo determinato dalla legge il suo diritto, questo si estingue, appunto, per prescrizione.

I termini
La prescrizione delle bollette di energia elletrica può essere di 5 anni oppure di 2 anni. Una volta accertata la prescrizione (sia che si tratti di quella dei 5 anni, che quella dei 2 anni) -  eventualmente anche richiedendo copia della bolletta, che il consumatore ha diritto di ricevere, per provvedere alla verifica - è necessario contestare per iscritto l'intervenuta prescrizione. È importante evidenziare che una tale contestazione si deve sollevare solo prima di decidere l'eventuale pagamento: se il consumatore paga quanto richiesto, non potrà infatti poi più richiedere indietro quanto corrisposto.
Al indirizzo www.centroconsumatori.it potete trovare maggiori informazioni, anche di come accertare la prescrizione, e trovare un fac simile di lettera di reclamo al sollecito di pagamento ricevuto.


Cosa sono le listerie e come ci si può proteggere?

Le listerie sono batteri (a bastoncello) diffusi in tutto il mondo, che si possono trovare quasi ovunque nell’ambiente, nel suolo, sulla vegetazione e nell’acqua. Quella che interessa l’uomo è soprattutto la listeria monocytogenes, in quanto è un batterio che può causare la cd. listeriosi.
Le listerie possono contaminare ortaggi e insalate in foglia attraverso terriccio contenente il batterio o fertilizzanti di origine animale. In primo luogo, però, il batterio si trasmette agli alimenti di origine animale crudi. A ciò si aggiunga che le listerie sopportano bene sia il sale che l’ambiente acido e persino le basse temperature e la mancanza di ossigeno e riescono a riprodursi anche a temperatura di frigo.
Diventano pericolose per l’uomo quando per effetto della riproduzione la carica batterica supera il valore di 100 germi per grammo o per millilitro. Nelle persone sane, l’infezione da listeria si manifesta solitamente in forma blanda, con sintomi simili a quelli di un’influenza gastro-intestinale. Per le persone il cui sistema immunitario è indebolito invece può diventare pericolosa. Anche le persone malate o anziane, lattanti e infanti e le gestanti sono a rischio. Tra contagio e insorgenza della malattia passano di solito tre settimane, ma l’incubazione può anche durare molto più a lungo.
“Con buone prassi igieniche in cucina, sia a casa che nei servizi di ristorazione, è possibile prevenire la trasmissione dei germi e quindi l’infezione”, spiega Silke Raffeiner, nutrizionista del Centro Tutela Consumatori Utenti. “Inoltre, temperature superiori a 70° Celsius uccidono sicuramente le listerie”. Gli alimenti che si consumiamo crudi dovrebbero essere sempre lavati accuratamente e lavorati in ambiente pulito; la carne, il latte crudo, ecc. devono essere sempre riscaldati a temperature sufficientemente elevate o ben cotti. Alle persone con sistema immunitario indebolito, anziane, malate, ai bimbi piccoli e alle gestanti si consiglia di rinunciare al consumo di prodotti come latte crudo, formaggi di latte crudo, carne cruda, insaccati, pesce crudo e pesce affumicato.


Elenco telefonico? No, grazie!
Cosa fare per non ricevere più l'elenco telefonico ed evitare il relativo addebito in fattura!

Negli ultimi anni sono stati molti gli utenti che si sono rivolti al CTCU per contestare l'addebito in fattura del costo relativo alla consegna dell'elenco telefonico. TIM addebita, infatti, un importo di 3,90 euro all'anno per la consegna dell'elenco telefonico, ma sono moltissimi i consumatori che non hanno più alcun interesse a ricevere tale elenco. Altrettanti sono coloro che nemmeno si accorgono dell'addebito di tale costo in fattura.
È chiaro che, con l'avvento e il sempre più frequente utilizzo di internet, il caro, vecchio elenco telefonico viene utilizzato sempre meno. TIM però continua ad inviare l'elenco telefonico a tutti i suoi abbonati e ad addebitare le relative spese di consegna in fattura. Da contratto è prevista la consegna dell'elenco, ma negli anni passati il costo era molto inferiore e soprattutto l'elenco telefonico veniva utilizzato, mentre ora, oltre ad essere aumentato il costo, l'elenco telefonico viene usato sempre meno.

Ma cosa si deve fare per evitare tale addebito?
TIM sul proprio sito offre due possibilità per non ricevere più l'elenco, ovvero di chiamare il servizio clienti al numero 187, oppure di inviare una richiesta scritta via fax al numero 800.000.187. Il CTCU consiglia vivamente la seconda opzione, in quanto la prima offre certamente meno garanzie e in caso di contestazione non è certo documentabile. Tutti gli utenti che non vorranno pertanto più ricevere l'elenco telefonico e soprattutto vorranno evitare di trovarsi in futuro l'addebito del relativo costo in fattura, dovranno inviare un fax a TIM con il quale comunicano di non essere più interessati a tale servizio. A tal fine, il CTCU ha predisposto una lettera tipo, disponibile sul proprio sito web, oltre che presso tutti i suoi sportelli.


5G: Compagnie telefoniche in cerca di  terrazze o di tetti di edifici condominiali

Sono sempre di più i gestori di telefonia mobile interessati ad affittare terrazze o tetti di edifici condominiali, per installarvici dei ripetitori. Spesso vengono contattati direttamente gli amministratori condominiali, ai quali vengono offerte anche ingenti somme per la locazione di porzioni comuni, per l'insatallazione di questi impianti. Se si tiene conto solo della possibile entrata economica per il condominio, si rischia dall'altro di tralasciare importanti aspetti (salute) nel prendere la decisione migliore.
Con sentenza del dicembre 2018, il TAR del Lazio ha condannato tre Ministeri per aver taciuto per anni sui pericoli per la salute connessi alle tecnologie della telefonia mobile. Alla luce di questo sembra piú che mai rischioso affittare la propria terrazza o il proprio tetto a gestori di questi tecnologie. Inoltre non é certo se gli importi offerti, seppur ingenti, siano commisurati. Nel caso vengano accertate le responsabilità civili e penali di chi ha favorito la localizzazione degli impianti si rischia grosso – anche perché l’Amministratore o i condomini non si possono tutelare in alcun modo, dato che nessuna compagnia assicurativa al mondo sarà disposta ad offrire coperture assicurative a riguardo. Inoltre va detto che la procedura d’asta che ha portato in Italia alla vendita delle licenze 5G è gravemente viziata dalla mancanza dei pareri sanitari previsti come obbligatori dalla Legge. Questo vuol dire che non ci si può neppure rivalere sulle garanzie offerte dallo Stato. Inoltre, rimane aperta la domanda, se in questi casi il condominio che ospita gli impianti subisca un netto deprezzamento del suo valore.
La giurisprudenza non offre un criterio standard per valutare quale maggioranza sia necessaria per approvare un contratto di locazione di parti comuni a terzi per installare un'antenna. Dalle considerazioni che precedono, i nostri giuristi propendono per ritenere indispensabile l’unanimità dei consensi di tutti i condomini, dato che altre maggioranze potrebbero essere impugnate facilmente da chi tra i proprietari risulta maggiormente danneggiato (ad esempio chi vive ai piani superiori, dunque piú vicini all'antenna).
Infine, dal punto di vista fiscale non è del tutto chiarito se il condominio vada ad alterare con questa locazione la sua natura di soggetto passivo d’imposta, e se gli introiti debbano essere dichiarati e tassati, o meno.
Va detto infine che i contratti predisposti dalle compagnie spesso contengono delle clausole poco chiare e svantaggiose per il locatore. 

Presso il CTCU potete trovare ulteriori informazioni e consulenza sull'importante tematica.

 

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