Servizio Elettrico Nazionale chiede il pagamento di fatture anche del 2010!

CTCU: inaccettabile! Si rispettino le regole della prescrizione.

 

Nelle ultime settimane, a consumatori della nostra provincia, in particolare ex clienti del Servizio Elettrico Nazionale, sono pervenute delle lettere raccomandate con richieste di pagamento per presunte bollette elettriche non pagate, risalenti a diversi anni or sono.

I riferimenti (numero e data di emissione) delle bollette sono riportate nell’ultima pagina delle diffide inviate; oltre alle somme intimate vengono anche richiesti interessi di mora riepilogati per anno.

I consulenti del CTCU sono rimasti alquanto stupiti quando hanno visto l'anno di emissione delle fatture: sono stati inviati solleciti per fatture risalenti al 2016 o addirittura al 2010, con calcolo di interessi di mora fino a tutto il 2023.

Le regole della prescrizione nell’ambito energetico
Dal marzo 2018, come si ricorda, alle bollette dell'elettricità si applica un periodo di prescrizione ridotto di 2 anni (stesso periodo vale anche per le bollette del gas - dal gennaio 2019; e per le bollette dell’acqua – dal gennaio 2020). I solleciti inviati, per i casi a noi noti, si riferiscono quindi ad importi di fatturazione caduti in prescrizione. Il problema è che i solleciti di pagamento vengono inviati per “raccomandata a.r.”, e questo fa assumere alle richieste il carattere di vere e proprie “monitorie” per i destinatari; trattasi quindi di tentativi alquanto concreti di incasso di somme che costringono i diretti interessati ad opporsi attivamente agli stessi, eccependo, almeno in prima battuta, l’intervenuta prescrizione delle somme intimate.

I consulenti del CTCU forniscono ovviamente una prima assistenza ai destinatari delle richieste, aiutandoli a formulare le necessarie risposte da inviare al fornitore. Abbiamo constatato che non poche volte i destinatori sono persone anziane (se non addirittura già decedute).

Il CTCU si è comunque già mosso anche nei confronti dello stesso fornitore, inviando una diffida con la quale si chiede di astenersi da simili comportamenti e invitando a richiedere caso mai il pagamento di importi effettivamente dovuti, ma non di quelli già (ampiamente) prescritti.

Invitiamo tutti coloro che dovessero aver ricevuto simili richieste a contattare il CTCU (tel. 0471/975597 oppure per email: info@centroconsumatori.it) per una verifica delle stesse ed un eventuale aiuto nella redazione delle lettere di reclamo.

 

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