Il Consiglio di Stato conferma la sanzione dell’AGCM del 2016 a Volkswagen per "pratiche commerciali scorrette"

A fine marzo scorso, il Consiglio di Stato ha posto fine, tramite sentenza di 92 pagine, ad una vertenza legale pendente dal 2016 e ha confermato la multa di 5 milioni di euro a Volkswagen per "pratiche commerciali scorrette", che era stata disposta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sempre nel 2016.

La decisione del Consiglio di Stato è stata preceduta da una sentenza della Corte di Giustizia Europea (C-27/22 del 14/09/2023) che aveva affermato il principio del "ne bis in idem", letteralmente: "non due volte per la stessa cosa" (il che avrebbe potuto invalidare la sanzione inflitta dall'Antitrust essendo, infatti, stata già Volkswagen condannata dalla Procura di Braunschweig (D) a pagare una multa di quasi un miliardo di euro in seguito allo scandalo "dieselgate").

Nella propria sentenza, il Consiglio di Stato affronta però in maniera dettagliata anche tale questione e gli altri temi sollevati dalla Corte di Giustizia, e conferma la sanzione Antitrust del 2016, soprattutto perché non "è asseribile un’identità materiale dei fatti accertati dalla Procura tedesca e dall’AGCM." Inoltre, secondo il Consiglio di Stato, “il divieto del ne bis in idem non può valere per un soggetto diverso da quello che è stato parte del precedente procedimento”, poiché la sanzione dell'AGCM è stata emessa nei confronti di Volkswagen Italia, mentre il "gruppo" era stato sanzionato solo a Braunschweig, e quindi non sussiste corrispondenza tra i soggetti condannati.

"Al momento è difficile valutare se e in che misura la sentenza del Consiglio di Stato possa essere rilevante per la nostra causa collettiva, pendente presso il Tribunale Regionale Superiore di Braunschweig", afferma Gunde Bauhofer, Direttrice del Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) di Bolzano.

"In ogni caso abbiamo informato il Tribunale Superiore della decisione del Consiglio di Stato, anche in vista della prossima udienza prevista per metà giugno", aggiunge l'avvocato Rodolfo Dolce, che rappresenta il CTCU nella class-action di Braunschweig. “in modo da sottolineare gli elementi di tutela del consumatore citati dall’AGCM e dal Consiglio di Stato.”

A metà giugno il Tribunale Superiore di Braunschweig dovrebbe comunicare i prossimi passi dell'azione collettiva promossa dal Centro Tutela Consumatori Utenti dell’Alto Adige, nella quale sono coinvolti quasi 1.300 consumatori.

 

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