Il nuovo valore di recesso delle azioni della Banca Popolare dell'Alto Adige

Il CTCU: la Banca deve rimborsare la differenza a tutti i soci receduti!

Anche chi non è receduto, si lamenta ora del valore di recesso fissato all'epoca dal Consiglio di Amministrazione della Banca

Presso il CTCU disponibile la lettera tipo

Come giá indicato nel suo precedente comunicato stampa del 13 giugno, il CTCU ritiene che anche coloro che non avevano richiesto la nomina del perito, avendo esercitato comunque il recesso dalla Banca Popolare dell'Alto Adige, potrebbero richiedere la liquidazione delle azioni al valore di euro 14,69 cadauna, come fissato dalla perizia depositata nei giorni scorsi dal consulente nominato dal Tribunale di Bolzano, dott. Giorgio Zanetti. Secondo i dati inerenti il recesso diffusi ancora qualche mese fa dall'Istituto, gli ulteriori, potenziali interessati da questa richiesta dovrebbero essere all'incirca 1300 persone.

In queste ore è però già forte la reazione anche di coloro che a dicembre del 2016 non avevano esercitato il recesso, anche sulla scorta del prezzo di liquidazione troppo basso, fissato ad euro 12,10 euro dal Consiglio di Amministrazione della Banca a quell'epoca. Molti sono infatti i consumatori che si stanno rivolgendo al CTCU, affermando che, se il valore di recesso fosse stato già allora quello determinato ora dalla perizia giurata, avrebbero probabilmente (sicuramente) deciso di recedere dalla società.

Sulla scorta di questa ondata di lamentele, si capisce quindi quanto sia stata incauta l'allora decisione del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto nel fissare un sì basso valore del recesso e ci si chiede, riteniamo legittimamente, se tale decisione non sia stata adottata proprio per dissuadere molti azionisti dall'abbandonare la società, in occasione del cambio della sua forma societaria.

Secondo il CTCU, si tratta di aspetti sui quali sarebbe opportuno l'intervento di “qualche” Autorità di vigilanza per valutare se tali decisioni e comportamenti siano stati corretti o meno, in quanto capaci di incidere pesantemente sulle tasche di molti azionisti, soprattutto medi e piccoli, della Banca. Nei prossimi giorni il CTCU non mancherà di richiedere ulteriori verifiche a riguardo.

Per quanto riguarda i 90 azionisti receduti che avevano richiesto la perizia, grazie al coordinamento e all'aiuto del CTCU, il maggior valore per ciascuna azione ottenuto a seguito della perizia comporterà per la Banca un esborso di oltre un milione di euro. Nel caso in cui la Banca dovesse far fronte alla richiesta di rimborso di tutti i soci receduti (all'incirca 1400 persone, per un totale di 2.645.288 azioni possedute), la cifra da sborsare potrebbe aggirarsi addirittura sui 6,85 milioni di euro complessivi!

Almeno secondo una parte maggioritaria della dottrina corrente, il valore fissato dalla perizia giurata dovrebbe valere “erga omnes”, cioè verso tutti coloro che hanno provveduto ad esercitare tempestivamente il recesso dalla società, in occasione della trasformazione di questa da societá cooperativa a società per azioni, nel dicembre scorso.

Per venire incontro alle pressanti richieste degli interessati, il CTCU ha quindi predisposto una lettera ad hoc, che gli interessati potranno spedire alla Sede legale della Banca Popolare dell'Alto Adige, previa fissazione di un appuntamento presso la sede dell'Associazione a Bolzano, per la verifica delle singole posizioni e per gli adempimenti del caso (tel. 0471-975597).

Al di lá di quello che la Banca deciderà di fare, dopo l'invio di tali richieste, il CTCU è pronto a dare battaglia, affinché tutti gli aventi diritto possano ottenere la liquidazione del nuovo valore fissato dalla cristallina perizia giurata del dott. Zanetti. Ma non solo...

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