Lettera aperta: Alperia invia solleciti per il canone non pagato

 

Lettera aperta
 

A giudizio del CTCU, il fondamento giuridico è quantomeno dubbio, il tono dei solleciti assolutamente fuori luogo
 

Nuovo canone TV e Alperia: ancora zone d'ombra. A molti clienti il canone TV non è stato addebitato oppure addebitato con ritardo oppure ancora addebitato due volte; essere in regola con il pagamento si è trasformato in un vero e proprio percorso ad ostacoli per molti utenti.

In questi giorni, alla già storia infinita si aggiunge un ulteriore capitolo. Alcuni consumatori che nel corso del 2016 non avevano rinvenuto l'addebito del canone in bolletta nei tempi previsti, avevano provveduto a pagarlo – come del resto chiaramente indicato dall'Agenzia delle Entrate – tramite modello F24. Alcune settimane più tardi, contrariamente a quanto dichiarato da Alperia, a molti di loro il canone è stato poi ugualmente addebitato in bolletta. Per non pagare il canone due volte, i consumatori hanno nuovamente seguito le indicazioni dell'Agenzia delle Entrate.

La stessa Agenzia risponde sul proprio sito, nello spazio “domande frequenti” (FAQ): “Ritengo che l’addebito del canone nella fattura elettrica non sia corretto. Cosa devo fare? Se si ritiene che l’addebito del canone nella fattura elettrica non sia corretto è possibile il pagamento della sola quota energia (…). L’Agenzia delle entrate effettuerà successivamente riscontri sulle singole posizioni.”

Nessun accenno viene fatto all'invio di eventuali solleciti da parte dell'impresa elettrica. La normativa di riferimento del canone (Decreto n. 94 del 13/05/2016) prevede inoltre esplicitamente che: „In nessun caso il mancato pagamento del canone comporta il distacco della fornitura di energia elettrica“.

I solleciti che Alperia sta inviando in questi giorni ai consumatori interessati, tramite raccomandata, parlano però un altro linguaggio: si legge, tra le altre cose, di “interessi di mora, vie legali e spese di sollecito”. Nell'ultimo paragrafo delle missive si legge anche l'avviso che ai consumatori spetterebbe un indennizzo automatico qualora la fornitura di energia venisse interrotta senza essere stati avvisati per raccomandata della morosità (sic!).

Su un quotidano locale, Alperia aveva dichiarato qualche giorno fa che nei solleciti sarebbe chiaramente indicato che, nel caso gli stessi fossero riferiti al canone, non vi sarebbe stato alcun distacco dell'utenza. In una delle copie di sollecito in possesso del CTCU questa indicazione non figura affatto. Alperia dichiarava inoltre, che la lettera rappresenterebbe soltanto “un promemoria senza impegno”, e che chi avesse già pagato il canone tramite F24 poteva tranquillamente buttarla ed ignorarla. Peccato solo che nel sollecito stesso di ciò non venga fatta menzione.

In una delle missive inviate Alperia minaccia anzi: „Se (lei, cliente ndA) non dovesse dar seguito a questo sollecito, ci vedremo costretti ad intraprendere tutte le misure atte a tutelare i nostri interessi, previste dalle leggi vigenti e dalle altre norme, ed in caso ad adire le vie legali“: anche se questo passaggio è stato tradotto dal testo in tedesco del sollecito dallo scrivente CTCU, ci sembra che un „promemoria senza impegno“ di solito non venga formulato in questi termini e in un tale tono! Per non parlare poi del fatto che „comunicazioni senza impegno“, di norma, non vengono recapitate per raccomandata.

Invitiamo pertanto Alperia a cessare immediatamente questi comportamenti e ad astenersi dall'applicare qualsivoglia interesse di mora per simili casi, come anche a minacciare passi legali  legati al mancato pagamento del canone TV. Ai clienti destinatari di simili solleciti andrebbe, invece, immediatamente comunicato con documento ufficiale la nullità del sollecito stesso, predisponendo anche una procedura agevolata di rimborso per chi, spaventato dal sollecito, abbia pagato il canone per ben due volte!

A giudizio del CTCU, a fronte di un accertato mancato pagamento del canone TV addebitato in bolletta, Alperia avrebbe dovuto solo comunicare il mancato pagamento all'Agenzia delle Entrate: sarebbe stato poi compito dell'Agenzia delle Entrate verificare la singola posizione (e accertare quindi se il cliente avesse pagato o meno con l'F24 il canone dovuto). Punto!

 

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