Pronto Consumatore Luglio/Agosto 2016

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Bollettino d'informazione del Centro Tutela Consumatori Utenti - supplemento al n. 43/50

La versione integrale cartacea del Pronto Consumatore viene recapitata gratuitamente via posta ai soci del CTCU oppure è disponibile in formato PDF nella sezione download. Le seguenti news sono un estratto.


Class action: il DDL è arenato in Senato da oltre un anno. I consumatori chiedono lo sblocco immediato per rendere possibile una riforma di vitale importanza per la tutela dei cittadini

Il 3 giugno 2015, la Camera dei deputati aveva approvato quasi all’unanimità un'importante riforma della class action. Da allora, nonostante sia trascorso più di un anno, il Senato non ha fatto ancora nulla per l’approvazione definitiva del disegno di legge n.1950 (class action). Per questo motivo, dodici Associazioni di consumatori hanno inviato, di recente, una lettera a tutti i Senatori per chiedere lo sblocco immediato per l'approvazione del ddl.
Le associazioni ritengono che la riforma della class action sia urgente e improcrastinabile. Tutti i principali ordinamenti europei hanno già una disciplina delle azioni collettive risarcitorie idonea per contrastare gli illeciti di massa e tutelare i danneggiati.
Le Associazioni di consumatori chiedono quindi che si apra anche in Senato il dibattito sul disegno di legge della class action, onde arrivare in tempi rapidi ad un'approvazione della riforma.


Pratiche commerciali scorrette nella vendita di impianti fotovoltaici: l'AGCM commina una sanzione di 640.000 euro al gruppo Green Power! Segnalazione partita dal CTCU – parecchi casi anche in Alto Adige

Una sanzione di 640.000 euro è stata irrogata dall’Antitrust al Gruppo Green Power, per le pratiche commerciali adottate nella vendita di impianti per lo sfruttamento dell'energia solare e la produzione di elettricità e calore: queste sono risultate scorrette in quanto ingannevoli, riguardo agli effettivi risparmi ottenibili dall'installazione e ai legami dell’azienda con il gruppo Enel; e aggressive in quanto limitative del diritto di recesso.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha ritenuto che la prospettazione di tali impianti come "a costo zero", in virtù dei risparmi ottenibili e dei ricavi dalla vendita dell'energia prodotta in eccesso, ingannasse il consumatore sulla aleatorietà e sulla distribuzione temporale di tali benefici, a fronte dei pagamenti certi per l'acquisto dell'impianto che, spesso, avveniva attraverso un finanziamento proposto da società convenzionate con Green Power. Per dissuadere i clienti dal recedere dalla proposta, infine, il Gruppo ha previsto una penale pari al 25% del valore dell'impianto.
La sanzione originaria di 680.000 euro, comminata per queste condotte scorrette, è stata ridotta di 40.000 euro a causa dei bilanci in perdita di Green Power.


Esce dalla porta come TIM PRIME e... rientra dalla finestra come TIM PRIME GO!
Dal 15 giugno ad alcuni utenti è stata attivata l'offerta; è possibile disattivarla tramite il numero gratuito 409162 o tramite il sito internet di TIM, cambiando piano tariffario!


Nel mese di marzo di quest'anno la stessa società aveva annunciato l'attivazione del servizio TIM PRIME a tutti gli utenti in possesso di scheda ricaricabile al costo di 49 centesimi a settimana a partire dal 10 aprile. Da subito il CTCU aveva segnalato la pratica commerciale scorretta all'Autorità e in seguito all'apertura del relativo Procedimento da parte dell'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato e dell'Autorità Garante per le Comunicazioni, TIM aveva deciso di non attivare l'offerta.
Ora però la societá ci ha ripensato, annunciando l'attivazione di una nuova offerta dal 15 giugno, questa volta denominata TIM PRIME go. Anche in questo caso il CTCU ha subito provveduto a segnalare la presunta pratica scorretta da parte di TIM.
Ricordiamo che i nostri uffici sono a vostra disposizione per ulteriori informazioni in merito.


Olio d'oliva: tanto desiderato e spesso “falsificato”?

Sembrano moltiplicarsi i casi di olii con etichette contraffatte. Negli ultimi mesi le Autorità di controllo italiane hanno potuto far luce su vari casi di truffa in commercio, con relative sanzioni per alcuni produttori. Questi avevano venduto olii come “extra vergine”, i quali non rispettavano o rispettavano solo in parte i requisiti qualitativi previsti per questa tipologia di prodotto.
Olio d'oliva dichiarato come “italiano”, ma in realtà ricavato da olive raccolte in Spagna e Grecia, olio “extra vergine” che poi si è rivelato olio di soia o girasole colorato: sono soltanto due dei casi di truffa portati alla luce dalle Autorità italiane negli ultimi mesi.
L'Antitrust ora ha multato diversi produttori per pratiche commerciali scorrette in relazione all'olio da loro prodotto: Lidl, Carapelli, Sasso, Bertolli e Coricelli. La Procura ha fatto analizzare gli oli dal laboratorio dell'Agenzia delle Dogane. Gli olii venivano venduti come “extra vergine”, mentre secondo i risultati delle analisi corrispondevano soltanto alla categoria “vergine”. Così i consumatori si sono trovati a pagare un prezzo più alto per un prodotto solo apparentemente di alta qualità.


Incomprensibile ritardo nell'apertura di nuove farmacie! Il CTCU: La Provincia non dovrebbe essere dietro ad altre regioni bensì stimolare la concorrenza e non limitarla

Una volta, grazie a una rigida normativa veniva garantito al cittadino un alto livello di approvvigionamento dei farmaci. Oggi invece un eccesso di regolamentazione limita la concorrenza e ha come conseguenza quella di aumentare i costi, che vanno poi a carico dei cittadini! Ecco perché, a livello nazionale e su insistenza delle associazioni dei consumatori si cerca, già da anni, di giungere a una completa liberalizzazione del mercato in questo specifico settore. Purtroppo il potere delle lobbies è troppo incisivo e ad oggi le liberalizzazioni, introdotte con la Riforma Monti del 2012 (L. 27 del 24.3.2012), sono ancora in una fase di stallo.
A ciò si aggiunge il fatto che in Alto Adige era prevista l'apertura di ben 28 nuove farmacie mentre la legge provinciale ha deciso di ridurre il loro numero a 19, motivando tale decisione con il fatto che “il fabbisogno dei farmaci in Alto Adige è inferiore rispetto al resto d'Italia”.
E allora come la mettiamo per quel che riguarda la distribuzione dei farmaci sul nostro (vasto) territorio e i presidi sanitari ai quali gli anziani e le famiglie con bambini potrebbero rivolgersi?
L'apertura delle 19 nuove farmacie richiede – incomprensibilmente - tempi lunghi. In Piemonte, in Toscana, in Emilia Romagna e in Puglia le prime nuove farmacie sono già state aperte. Il CTCU ritiene l'apertura delle farmacie una priorità assoluta ed è giunta inoltre l'ora che la concorrenza venga utilizzata, seppur in maniera ridotta, anche a beneficio dei pazienti in Alto Adige.


Leasing immobiliare abitativo - CTCU: un'alternativa al mutuo ipotecario?

Con il termine leasing immobiliare si indica un'operazione finanziaria che ha come scopo quello di permettere l'acquisto di un immobile, destinato ad abitazione principale, pagando un anticipo minimo, un canone mensile per un determinato periodo contrattualmente prestabilito e una maxi-rata finale (cd. riscatto).
Per abitazione principale si intende quella nella quale la persona fisica o i suoi familiari dimorano abitualmente. L'immobile acquistato grazie al leasing immobiliare abitativo deve essere effettivamente utilizzato come abitazione principale entro un anno dalla consegna.
L'operazione finanziaria di leasing consiste in un contratto tra una banca o un intermediario finanziario, autorizzato e vigilato dalla Banca d'Italia, ossia una società di leasing (cd. concedente) e un privato (cd. utilizzatore).
Con l'accordo il concedente si impegna ad acquistare, o far costruire, l’immobile per conto dell'utilizzatore. La proprietà resta quindi al finanziatore, mentre il cliente ha il diritto di utilizzare l'appartamento a fronte del versamento di una rata iniziale e dell'impegno a pagare canoni mensili. Il finanziamento prevede un tasso di interesse annuo e canoni calcolati sulla base del prezzo di acquisto e della durata del contratto. Alla sua scadenza il cliente potrà esercitare il cd. diritto di riscatto dell'appartamento pagando la rata finale stabilita alla firma del contratto.
Con il leasing finanziario è quindi la banca ad acquistare la casa e rimanerne proprietaria fintantoché l'utilizzatore non pagherà l'eventuale importo del riscatto finale.
Maggiori informazioni su: www.centroconsumatori.it


Vendite porta a porta
Attenzione alle proposte di sconti: si tratta di veri e propri contratti da 3000 euro!


Diversi cittadini si stanno rivolgendo ai nostri sportelli per avere informazioni su “proposte di commissione” che vengono sottoposte e fatte sottoscrivere durante delle improvvise visite di venditori presso le loro abitazioni. Queste proposte, che sono dei veri e propri contratti, prevedono l'acquisto di articoli, per lo più casalinghi, da scegliere all'interno di un catalogo, a fronte del pagamento di ca. duemilacinquecento, tremila euro. Di norma, viene fatta sottoscrivere una prima commissione dove è difficile individuare l'oggetto contrattuale e poi a distanza di circa un paio di settimane, un secondo verbale di consegna merce, con l'indicazione di alcuni prodotti che però … non vengono realmente consegnati! Durante la prima visita si rischia di essere tratti in inganno dal fatto che vengono proposti dei fantomatici sconti per l'acquisto di prodotti da catalogo da poter effettuare nel corso di 5 anni e solo dopo la sottoscrizione ci si rende conto di essersi impegnati all'acquisto di articoli per la casa per importi anche molto importanti. Informazioni e consulenza presso il CTCU (tel. 0471-975597).


Vendite “porta a porta” di rilevatori di fughe di gas - La loro installazione non è obbligatoria!
Il recesso dal contratto é possibile entro 14 giorni dalla consegna del prodotto!


Negli ultimi giorni sono di nuovo numerose le segnalazioni che giungono al CTCU riguardo un’azienda che sta vendendo nella nostra zona rilevatori di fughe di gas (“aiutano a prevenire le fughe di gas”) attraverso il sistema della vendita “porta a porta”. Secondo quanto riferito dai consumatori, i venditori, per piazzare il prodotto, si soffermano soprattutto “sulla sicurezza tra le quattro mura”. Il CTCU ricorda che l'installazione di tali apparecchi non è assolutamente obbligatoria e non è prevista in alcun modo dalla legge. I consumatori non sono quindi obbligati a far entrare alcun rappresentante della ditta in questione all'interno della propria abitazione e tantomeno sono obbligati ad acquistare il prodotto. In ogni caso si consiglia di verificare prima se sul mercato esistano dispositivi analoghi, confrontando eventualmente i relativi prezzi.

 

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