Pronto Consumatore Ottobre/Novembre 2011

PRONTO CONSUMATORE OTTOBRE/NOVEMBRE 2011


Bollettino d'informazione del Centro Tutela Consumatori Utenti - supplemento al n. 61/68

La versione integrale cartacea del Pronto Consumatore viene recapitata gratuitamente via posta ai soci del CTCU oppure è disponibile in formato PDF nella sezione download. Le seguenti news sono un estratto.


Nuova aliquota IVA

In data 17/09/2011 l'aliquota dell'Iva è stata aumentata da 20% a 21%: da quando vige effettivamente l'aumento?

  • Per beni e servizi per i quali viene emessa una fattura vale la data della fattura: fattura emessa prima del 17/09/2011 = 20%; fatture emesse dal 17/09/2011 = 21%;
  • consegna di beni e servizi: vale la data del documento di trasporto; per consegne effettuata dal 17/09/2011 vale l'aliquota di 21%;
  • acconti versati: vale la data di pagamento; acconti versati prima del 17/09/2011 sono soggetti all'aliquota del 20%; acconti versati dal 17/09/2011 sono soggetti all'aliquota del 21%; attenzione: importi a saldo versati dopo il 17/09/2011 sono comunque soggetti all'aliquota del 21%.


Antibiotici: attenzione ai polli da allevamenti „superintensivi“

Si sa che gli allevamenti intensivi, dove i polli sono tenuti in grande quantità ma in spazi molto ristretti, portano inevitabilmente allo sviluppo di malattie da contagio e ad un elevato tasso di mortalità tra gli animali. Ne consegue spesso un massiccio impiego di antibiotici, col quale i produttori sperano di limitare le perdite. I problemi legati a tale fenomeno non riguardano solo gli animali, ma anche i consumatori che si cibano di queste carni, come il CTCU sottolinea oggi (4 ottobre) in occasione della Giornata mondiale degli animali. Il consiglio dei nutrizionisti: piuttosto limitare in generale il consumo di carne, investendo magari quanto si è riusciti a risparmiare nell’acquisto in minore quantità di prodotti di alto livello qualitativo ottenuti da allevamenti rispettosi degli animali.
Un pollo da allevamento raggiunge il suo peso ottimale alla macellazione di 1,8 Kg in soli 32 giorni. Tale record è possibile solo stipando gli animali in spazi angusti e togliendo loro ogni possibilità di una vita anche lontanamente naturale e rispettosa delle esigenze della specie – una grande assurdità, non solo dal punto di vista di chi si impegna per i diritti degli animali.
Situazioni più rispettose degli animali sono concretamente possibili e vengono realizzate da molte aziende, sia dell’allevamento convenzionale, sia di quello biologico; queste ultime superano sempre gli standard di rispetto fissati dalla legge.


Utilizzo abusivo del nome del Centro Tutela Consumatori Utenti

Verosimilmente il nome del Centro Tutela Consumatori Utenti ha un certo appeal nella commercializzazione di beni e servizi. Nessuna sorpresa quindi che vi siano in circolazione soggetti (sicuramente pecore nere), che tentino di vendere i propri prodotti ad ignari consumatori, utilizzando slogan ingannevoli e fuorvianti del tipo: “il CTCU consiglia questo prodotto” oppure “il CTCU è entusiasta di tale prodotto”. Tali abili, quanto truffaldine strategie di vendita vengono in particolare utilizzate nelle cd. vendite porta a porta (casa, ufficio, per strada).
Il Centro Tutela Consumatori Utenti è categorico sul punto: “Il nostro Centro non dà consigli di acquisto su alcun prodotto o servizio!” Qualsiasi menzione del Centro inopportuna costituisce un’informazione ingannevole per il consumatore; a tal fine preghiamo tutti i consumatori e gli utenti di segnalare prontamente ogni abuso in questo senso ai servizi di consulenza del Centro.
Ai consumatori che fossero interessati ad acquisti o alla stipula di contratti possiamo solo consigliare di guardarsi test e confronti dedicati: l’infoteca del Centro Tutela Consumatori Utenti mette a disposizione una ricca offerta di test e comparazioni su numerosissimi prodotti. L’elenco dei test può essere anche visionato on line, consultando il sito del CTCU – www.centroconsumatori.it


Bibite zuccherate: potenzialmente dannose per cuore e circolazione

Un consumo regolare di bibite zuccherate aumenta il rischio di malattie cardio-circolatorie. Lo comunica il “Servizio informativo per l’alimentazione, l’agricoltura e la tutela del consumatore” germanico, l’aid. Da quanto desumibile da uno studio condotto in Svizzera, tali effetti negativi si paleserebbe già dopo poche settimane di consumo regolare, ed anche nel caso in cui le bibite vengano assunte solo in quantità moderate. Alla ricerca hanno partecipato 29 soggetti maschili, di sana costituzione e normopesi, di età compresa fra i 20 e i 50 anni. Per tre settimane hanno assunto quotidianamente 600 ml di una bibita contenente rispettivamente 40 g o 80 g di glucosio, fruttosio o saccarosio. Prima e dopo le varie fasi dello studio, i soggetti sono stati sottoposti ad accurate visite mediche. Un’analisi dei dati così ottenuti ha mostrato che il consumo giornaliero di bibite zuccherate aumenta la probabilità di contrarre malattie cardio-vascolari. Già piccole quantità di zucchero (40 g al giorno) hanno un’influenza negativa sul metabolismo: nei soggetti si é alzato il livello glicemico, sono peggiorati i valori del colesterolo ed è aumentata la circonferenza della vita. La concentrazione di alcuni marcatori di infiammazione nel sangue é aumentata fino a quasi il doppio.
Mentre l’assunzione di fruttosio da fonti naturali quali frutta e verdura è molto sana, le bibite edulcorate con fruttosio sembrano essere particolarmente dannose, spiegano i ricercatori. Sono però necessari degli studi a lungo termine per confermare questi primi risultati ottenuti.


Indagine su frutta e verdura a Bolzano

Quest’estate il Centro Tutela Consumatori Utenti ha condotto un’indagine comparativa sui costi al dettaglio di frutta e verdura in diversi punti vendita a Bolzano.
Nella città di Bolzano primo in classifica tra i punti vendita più cari è di nuovo risultato il mercato di via Rovigo, con il mercato di piazza Erbe secondo con il 2,3% in meno. Le difformità di prezzo rispetto all’offerta più conveniente raggiungono il 100% e in alcuni casi continuano a superare il 200%. Da 0,89 euro per i finocchi in vendita nell’hard discount si passa ad una media di 3,05 euro sulle bancarelle di via Rovigo. Appena più contenute le variazioni per la frutta. Da 0,99 euro per i meloni retati (sempre all’hard discount) si passa alla media di 2,27 euro per gli stessi prodotti venduti nel mercato di piazza Erbe.
Nel complesso, un determinato assortimento di ortofrutta pagato in media 20,00 euro nei supermarket, si porta a casa da via Rovigo per 32,94 euro (da piazza Erbe per 32,18 euro) mentre costa rispettivamente 21,28 euro al punto vendita specialistico Frilo e 15,13 euro all’hard discount Lidl.
Migliori notizie, invece, sul fronte dei cartellini dell’ortofrutta. Diversamente dalle indagini precedenti la situazione sui mercati è migliorata di molto: in via Rovigo sono risultate indicate secondo legge il 95% delle informazioni verificate (87% in piazza Erbe). I dettagli della rilevazione sono disponibili su www.centroconsumatori.it.


Conti correnti per studenti “gratuiti”: conta quanto riportato in contratto!

Qualche settimana fa uno studente universitario di 21 anni ha analizzato, per conto del CTCU, le condizioni di “conti correnti studenti” di 5 diversi istituti bancari della piazza. In alcuni casi, le informazioni fornite a voce presso lo sportello bancario sono state difformi da quanto poi è stato possibile rinvenire nella documentazione scritta. Con la conseguenza che quello che era stato presentato allo sportello come un prodotto “adeguato” alle esigenze dell’interessato, a seguito delle verifiche fatte a casa sulla documentazione rilasciata diveniva invece un prodotto “non adeguato”. Importante è dunque leggersi attentamente tutta la documentazione informativa, prima dell’apertura di qualsiasi rapporto di conto o di deposito. I dettagli del raffronto sono disponibili su www.centroconsumatori.it.


Corte di Giustizia dell’UE: no agli OGM nel miele

La sentenza emessa pochi giorni fa dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea avrà senz’altro importanti conseguenze, sia per il mercato che per i consumatori. La sentenza stabilisce che qualsiasi miele che contenga anche solo tracce di polline proveniente da piante geneticamente modificate, possa essere venduto soltanto previa esplicita ammissione al commercio. Pertanto con questa sentenza la Corte Europea ha avallato, almeno per quanto riguarda il miele, la richiesta di introdurre una normativa a “tolleranza zero” per tracce di materiale geneticamente modificato. In futuro, per miele contenente tracce di polline di piante geneticamente modificate sarà necessaria una specifica ammissione nel mercato, e il miele dovrà essere appositamente etichettato. Allo stato giuridico finora vigente, la dichiarazione “modificato geneticamente” andava apposta soltanto su alimenti in cui la parte di organismi geneticamente modificati (OGM) contenuta nel prodotto superava lo 0,9%. Se la percentuale contenuta era inferiore, se era dovuta al caso oppure tecnicamente inevitabile, non vi era alcun obbligo di dichiarazione. Con la nuova sentenza, anche una minima parte di polline proveniente da OGM viene considerata “prodotta da OGM”, ed inoltre ritenuta come “ingrediente” del miele. La Corte, così facendo, percorre nuove strade, in quanto questo ingrediente non viene né inserito di proposito, né ha delle ripercussioni qualitative. Intanto anche tracce di polline OGM sono soggette all’obbligo di ammissione.


Treni DB-ÖBB: perché vengono escluse le fermate di Vicenza, Padova e Mestre?

Come si ricorderà con un provvedimento del 2010 il Ministero dei Trasporti, nell’ambito del varo del nuovo orario ferroviario 2010-2011, aveva deciso di impedire le fermate intermedie sul territorio italiano dei treni DB-ÖBB EuroCity, gestiti dal consorzio Deutsche Bahn, Ferrovie federali austriache (ÖBB) e società italiana Le Nord, sulle tratte che collegano Monaco di Baviera e Innsbruck a Milano, Bologna e Venezia. A seguito di numerose iniziative e prese di posizione, fra cui quella del CTCU, nel giugno scorso il Ministro dei Trasporti decideva di far ripristinare le fermate dei treni EuroCity DB-ÖBB in alcune delle principali stazioni delle tratte servite in territorio italiano ed in particolare quelle delle città di Bolzano, Trento, Rovereto, Verona, per quel che riguarda la tratta Monaco – Venezia e ritorno. Dalla decisione del Ministero dei Trasporti rimanevano, invece, inspiegabilmente escluse le fermate nelle stazioni ferroviarie di Vicenza, Padova e Venezia Mestre. Il CTCU ha deciso di interessare nuovamente della questione l’Autorità per la concorrenza ed il mercato ed il Commissario Europeo competente, affinché valutino se detti comportamenti víolino le regole poste a tutela della concorrenza e dei diritti di consumatori e utenti.


Rimborsi per spese odontoiatriche

obbligo di presentazione di un ulteriore certificato di conformità
La proposta dell’Ordine degli Odontoiatri di rimborsare solo le spese odontoiatriche per le quali venga presentato un ulteriore certificato di conformità non trova il benestare del CTCU: non si dovrebbero introdurre ulteriori ostacoli burocratici per i cittadini che vogliano ottenere il rimborso delle spese odontoiatriche, soprattutto considerando i tempi che corrono. Anzi: dopo l’adeguamento delle tariffe del trasporto pubblico anche i rimborsi per le cure odontoiatriche, rimaste invariate dagli anni 80 del secolo scorso, dovrebbero essere adeguati alla realtà attuale.
La proposta di introdurre un “marchio di qualità”, inoltrata sempre dall’Ordine degli Odontoiatri, viene invece salutata con favore dal CTCU, posto che non si tratti di uno “specchietto per le allodole”, ma di un vero sistema di management della qualità, con una certificazione indipendente e completamente rivolto al cliente.

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