Tariffazione a 28 giorni per fisso, mobile, internet e pay TV: molte le parole, pochi (per ora) i fatti

Il CTCU: attendere gli sviluppi


Dopo la legge (vedi ns comunicato stampa del 18/12/2017) è arrivata anche la sanzione a carico dei gestori di telefonia fissa per la nota vicenda della tariffazione a 28 giorni e più in particolare per l'inottemperanza alla delibera AGCOM n. 121/17/CONS del 15 marzo 2017, la quale aveva intimato ai gestori “ribelli” di ripristinare la tariffazione mensile.

A metà dicembre si è quindi deciso che bisognerà tornare ad usare il mese (o più mesi) come base di calcolo della fatturazione – e questo vale sia per la telefonia fissa che per il mobile, sia per internet che per la tv a pagamento. Il termine fissato è per inizio aprile 2018: con tale data i gestori dovranno quindi applicare la fatturazione su base mensile.

L'AGCOM però ha presentato il “conto” anche per il passato, sanzionando i 4 grandi gestori di telefonia per un importo di 1,16 mio. di euro ciascuno, ed imponendo agli stessi di riaccreditare ai consumatori le differenze di importi calcolate in più a seguito dell'improprio conteggio.

La sanzione irrogata conferma che la prassi messa in atto dai gestori non era conforme alle norme in vigore. Ma se per il passato siano dovuti rimborsi o meno (e per chi), su questo le opinioni differiscono alquanto. La legge impone, infatti, di tornare a fatturazione con calcolo al “mese” con aprile 2018, ma non prevede indennizzi o rimborsi per il passato. L'Autorità (AGCOM), con le delibere sanzionatorie, impone invece chiaramente ai gestori - TIM, Vodafone, Fastweb e WindTre – di restituire quanto fatturato in più a far data dal 23 giugno 2017, in occasione del cambio di periodo di fatturazione (quindi aprile 2018).

Siccome però l'AGCOM non si rifà alla legge, bensì alla propria delibera di marzo 2017, questo parrebbe riguardare solo i contratti di telefonia fissa, internet e forme ibride, escludendo invece i contratti di telefonia mobile.

Inoltre, i gestori hanno impugnato detta delibera citata davanti al TAR del Lazio, e per il prossimo febbraio è attesa la sentenza in merito.

La questione si presenta quindi tutt'altro che chiara, soprattutto per i consumatori. Ecco allora i consigli attuali del CTCU:

1) Il mio contratto di linea fissa, internet o ibrido è passato a fatturazione a 28 giorni nella primavera del 2017:
indipendentemente dal fatto se abbiate o meno presentato reclamo, al momento pare opportuno aspettare le novità attese per aprile, e vedere se ci saranno rimborsi da parte dei gestori per quanto fatturato in più in questi mesi sulle fatture emesse da aprile in poi. Un caso-tipo con risposta negativa al reclamo è stato già portato in conciliazione dal CTCU, ma il gestore, richiamando anche il ricorso pendente davanti al TAR, ha rifiutato il rimborso al cliente.

2) Il mio contratto di linea mobile o di tv a pagamento è passato a fatturazione a 28 giorni nella primavera del 2017:
con aprile 2018, controllate che da aprile in poi la fatturazione riprenda con calcolo a mese. Non si possono rivendicare rimborsi o indennizzi.


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