Wi-Fi a scuola: l’Ordine dei Medici austriaco e l’Ordine dei medici cipriota chiedono un divieto assoluto

Sottoscritta la Risoluzione di Nicosia, a tutela di bambini e giovani dal massiccio impiego di tecnologie senza filo, ormai presenti in quasi tutte le scuole della nostra provincia


Sul finire del 2017 abbiamo appreso dalle rappresentanze mediche austriache del documento sottoscritto congiuntamente a Nicosia dall’Ordine dei medici cipriota, dall’Ordine dei medici austriaco, dall’Ordine dei medici di Vienna e dal Comitato Nazionale Cipriota per l’ambiente e la salute dei minori: questi chiedono attraverso la ‘‘Risoluzione di Nicosia“ interventi mirati per la tutela di bambini e minori in genere dalle radiazioni usate per la comunicazione via cellulare e smartphone, nonché un divieto assoluto all’installazione e all’impiego di reti Wi-Fi nelle scuole e negli asili.

Cosa chiedono in particolare questi medici? Essi basano il loro intervento sulla ricca letteratura scientifica esistente, che ormai ha messo in chiara correlazione l’emissione di radiazioni non ionizzanti (necessarie alla comunicazione attraverso smartphone, Wi-Fi, cordless) e lo sviluppo di un impressionante numero di patologie, che vanno dal tumore alla tossicità neuronale, dalla rottura dei legami del DNA ai disturbi della fertilità, dalla ipersensibilità verso i campi elettromagnetici ai disturbi dell’apprendimento e della memoria – pur in presenza di intensità di campo ben al di sotto dei valori soglia previsti dalla Legge.

Questa esposizione a radiazioni riguarda purtroppo anche la fascia più giovane della popolazione: bambini e ragazzi che proprio nelle più delicate fasi della crescita si trovano ad esporre il corpo, il cervello, il sistema nervoso e quello riproduttivo ad un inquinamento invisibile quanto subdolo.
I medici chiedono che la politica metta in atto una rapida revisione dei livelli di inquinamento finora consentiti, ma fino a quel momento non possono tollerare che si continui a trascurare qualsiasi precauzione e a mancare di rispetto agli individui, soprattutto a quelli che si trovano nella fase della crescita.

Il principio di precauzione, già sancito dal Consiglio Provinciale di Bolzano nel 2015, è stato messo fuori gioco nel marzo 2017, quando la Giunta Provinciale ha raccolto in una sorta di ‘perizia‘ i pareri di vari tecnici dipendenti dalla stessa Amministrazione provinciale. Su queste basi si è quindi giunti al voto e all’approvazione in Consiglio Provinciale su una mozione che sollecita la Giunta ad impegnarsi ulteriormente per imporre il Wi-Fi in tutte le scuole.

Si è andati proprio nella direzione sbagliata – trovano non solo il CTCU e la Rete Onde Civiche, ma da quanto ci risulta anche alcuni rappresentanti politici. Questi sono  intervenuti presso la Giunta Provinciale chiedendo una revisione di quanto accaduto.

La Giunta Provinciale non sembra però riconoscere alcuna necessità di adoperarsi per la prevenzione e continua nell’opera di allestimento di impianti Wi-Fi nelle scuole. Dirigenti della scuola e insegnanti si sentono sottoposti a grandi pressioni per realizzare tutto questo.
 
Il Centro Tutela Consumatori Utenti e la Rete Onde Civiche chiedono che la Giunta Provinciale tenga conto delle risultanze scientifiche e delle più recenti prese di posizione dei medici, accettando finalmente il principio di precauzione e realizzando nei fatti un’adeguata protezione della popolazione.


I rappresentanti dei media possono richiedere ulteriori informazioni e documenti al servizio di consulenza sull’elettrosmog, all’indirizzo infoconsum@centroconsumatori.it o telefonicamente al numero 0471 941465.

 

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